Caratteri e fattori di interesse
L'ultima analisi rapida di World Weather Attribution (WWA) parte dal fatto che durante le prime due settimane di settembre, in diversi Paesi del Mediterraneo, sono cadute piogge torrenziali causate da sistemi di bassa pressione che si sono formati attorno ad un picco bloccante centrato sui Paesi Bassi. Il 3 settembre, in Spagna, sono cadute piogge torrenziali in poche ore, seguite da piogge molto forti ed inondazioni causate dal sistema di bassa pressione "Daniel" in Grecia e Bulgaria ed inondazioni devastanti in Libia.
Tutti e tre i singoli eventi piovosi hanno causato gravi inondazioni, sommergendo insediamenti, lasciando migliaia di senzatetto e provocando molte vittime.
Il team di ricercatori provenienti da Grecia, Stati Uniti d'America, Paesi Bassi, Germania e Regno Unito ha collaborato per valutare in che misura il cambiamento climatico indotto dall'uomo ha alterato la probabilità e l'intensità delle forti piogge che hanno portato alle inondazioni. Gli scienziati di WWA spiegano che "Per catturare le diverse caratteristiche delle forti piogge e delle conseguenti inondazioni ci concentriamo su due regioni per valutare il ruolo del cambiamento climatico: una su Grecia, Bulgaria e Turchia che comprende la regione colpita dalla tempesta "Daniel" caratterizzata da precipitazioni massime di 4 giorni medie sulla terraferma nella regione da 36 a 42,5 N e da 20 a 28,5 E. Dato che la regione riceve poca pioggia durante l'estate (JJAS) ma molto di più in inverno, ci concentriamo per questo evento sulle precipitazioni massime di 4 giorni nella stagione estiva. In secondo luogo, esaminiamo le precipitazioni annuali massime di un giorno in una regione più piccola sopra la Libia (da 32 a 33 N e da 20 a 23 E) dove è caduta la maggior parte delle forti piogge che hanno portato alle devastanti inondazioni a Derna e l'area circostante".
I risultati chiave di questo studio rapido sono che:
le gravi inondazioni in Spagna, Grecia, Turchia, Bulgaria e Libia sono state causate da forti piogge cadute in meno di 24 ore nel caso della Spagna, mentre in Libia sono durate 24 ore ed in Grecia e Turchia fino a 4 giorni.
Per Libia e Spagna è stato valutato il periodo di ritorno del massimo annuo di precipitazioni accumulate su 1 giorno; per la Grecia centrale e la regione più ampia è stata definita al di sopra del massimo annuale di precipitazioni su 4 giorni. A titolo di valutazione sintetica il tempo di ritorno per l'evento in Spagna è compreso tra 1 su 10 e 1 su 40 anni; per la Grecia centrale un evento da 1 su 80 a 1 su 250 anni; per la grande regione GBT un evento da 1 su 5 a 1 su 10 anni; e sulla Libia un evento da 1 su 300 a 1 su 600 anni. Per gli scienziati "In Libia l'entità dell'evento è molto al di fuori di quella degli eventi precedentemente registrati".
Le incertezze sui tempi di restituzione sono molto elevate e dipendono dalla regione esatta e dal set di dati scelti. Nelle singole località possono essere molto diversi da quelli mostrati nello studio.
Per valutare il ruolo del cambiamento climatico il team WWA ha messo insieme dati basati sull'osservazione e modelli climatici e valutato i cambiamenti nella probabilità e nell'intensità di un evento di 4 giorni che si verifica 1 anno su 10 sulla regione più ampia che comprende la Grecia e parti di Turchia e Bulgaria che sono state colpite dalle inondazioni, così come dall'evento di massima pioggia di 1 giorno su 600 in un anno sulla Libia. Per la vasta regione che comprende la Grecia e parti della Bulgaria e della Turchia, hanno scoperto che "Il cambiamento climatico indotto dall'uomo ha reso un evento estremo quanto quello osservato fino a 10 volte più probabile e fino al 40% più intenso. Un evento estremo come quello osservato sulla Libia è diventato fino a 50 volte più probabile e fino al 50% più intenso rispetto a un clima più fresco di 1,2°C".
Gli stessi ricercatori avvertono però che "L'incertezza in queste stime è elevata e comprende la possibilità che non vi siano cambiamenti rilevabili, ma ci sono molteplici ragioni per cui possiamo essere certi che il cambiamento climatico abbia reso gli eventi più probabili: dalla teoria sappiamo che, dati gli attuali livelli di riscaldamento, ci si aspetterebbe un aumento dell'intensità delle precipitazioni di circa il 10%, quindi potremmo solo riferire che non vi è stato alcun cambiamento se ci fosse un processo dinamico ben noto che contrasta questo effetto, cosa che non c'è. Gli studi focalizzati sulle precipitazioni estreme con futuro riscaldamento mostrano anche un aumento delle forti piogge, rendendo probabile che l'aumento osservato delle forti piogge sia effettivamente una tendenza dovuta al cambiamento climatico. Per questi motivi, non forniamo una stima centrale dell'influenza del cambiamento climatico, come negli studi precedenti, ma forniamo invece un limite superiore dell'effetto".
In Grecia, l'estate 2023 è stata caratterizzata da ondate di caldo e incendi estremi, incluso il più grande incendio mai registrato nell'Unione europea, seguito dalla tempesta Daniel che ha devastato il centro del Paese. La deforestazione e tassi relativamente elevati di urbanizzazione hanno modificato il territorio nel tempo, aumentando il numero di persone e beni esposti alle inondazioni e riducendo il drenaggio delle acque piovane.