Livello:
Organismi europei (Eu)
Paese:
Tutti i Paesi (TUTTI)
Anno:
2024
Ente / Autore
team di ricerca (TR)
Tipologia / Abbreviazione
Studi e ricerche (STU)
Titolo
Studio Enea
Caratteri e fattori di interesse
Lo studio Enea "Mortality from extreme meteorological and hydrogeological events in Italy: a rising health threat connected to climate change", pubblicato sulla rivista "Safety in Extreme Environment", ha permesso di identificare le aree del nostro Paese più a rischio mortalità per eventi climatici estremi, che, dal 2003 al 2020, hanno causato complessivamente 378 decessi, di cui, 321 per frane e valanghe, 28 per tempeste e 29 per inondazioni. Le regioni con il maggior numero di decessi e di comuni coinvolti sono risultate Trentino-Alto Adige (73 decessi e 44 comuni), Lombardia (55 decessi e 44 comuni), Sicilia (35 decessi e 10 comuni), Piemonte (34 decessi e 28 comuni), Veneto (29 decessi e 23 comuni) e Abruzzo (24 decessi e 12 comuni), un alto numero di comuni a rischio riscontrato anche in Emilia-Romagna (12), Calabria (10) e Liguria (10). Tra le regioni ad alto rischio c'è anche la Val d'Aosta con 8 decessi, un numero elevato se si tiene conto degli abitanti complessivi. La mortalità è l'unico indicatore sanitario immediatamente disponibile per tutti i comuni italiani e la Banca Dati Epidemiologica dell'ENEA consente di effettuare studi sull'intero territorio nazionale utilizzando la mortalità per causa come indicatore di impatto sulle popolazioni residenti. Dallo studio emerge, inoltre, che circa il 50% dei 247 comuni italiani con almeno un decesso è costituito da centri montani o poco abitati, dove il rischio di mortalità associata ad eventi meteo-idrogeologici estremi potrebbe essere connesso alla loro fragilità intrinseca ed alle difficoltà degli interventi di soccorso. A livello demografico le vittime sono state 297 uomini e 81 donne. La ragione di questa disparità tra i sessi potrebbe essere collegata, almeno in parte, a diversi stili di vita, alle attività svolte, agli spostamenti casa-lavoro e ai tempi diversi trascorsi all'aperto. Nel nostro paese, oltre il 90% dei comuni ed oltre 8 milioni di abitanti sono a rischio a causa di eventi climatici estremi, in particolare frane (1,3 milioni di abitanti) ed inondazioni (6,9 milioni di abitanti). Da gennaio a maggio 2023, si sono verificati 122 eventi meteorologici estremi rispetto ai 52 registrati nello stesso periodo del 2022 (+135%) e le regioni più colpite sono state Emilia-Romagna, Sicilia, Piemonte, Lazio, Lombardia, Toscana. Tutte queste aree, eccetto il Lazio, sono state identificate come a rischio anche in questo studio. Gli eventi meteo estremi stanno aumentando di frequenza ed intensità a causa dei cambiamenti climatici, con conseguenze drammatiche su territori e popolazioni, in particolare sugli over 65, la cui percentuale in Italia è pari al 24%. Conoscere le aree a più alto rischio, anche per la mortalità associata, diventa quindi fondamentale per definire le azioni prioritarie di intervento, allocare risorse economiche, stabilire misure di allerta ed intraprendere azioni di prevenzione e di mitigazione a tutela del territorio e dei suoi abitanti.
  1. http://catastrofinaturali.netlearn.it/percorsi-allegati/D_Eu_TUTTI_2024_STU_TR_Studio Enea_00_DOC_1.pdf
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