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Analisi del rischio. I cambiamenti climatici in Italia

Livello:
Organismi europei (Eu)
Paese:
Italia (IT)
Anno:
2023
Ente / Autore
CMCC (CMCC)
Tipologia / Abbreviazione
Report (REP)
Caratteri e fattori di interesse
Riduzione delle risorse idriche, instabilità dei suoli, incendi boschivi, consumo del suolo, desertificazione e perdita di produttività colturale ed ecosistemica: sono alcuni dei molteplici fattori di rischio che caratterizzano l'intero bacino del Mediterraneo. A questi rischi si aggiungono le pressioni causate dai cambiamenti climatici in atto che agiscono da "amplificatori" con conseguenze che potranno essere estremamente negative nei prossimi decenni, se non sarà perseguito un nuovo modello di sviluppo sostenibile, in grado di ridurre gli impatti e di rafforzare la resilienza del territorio. Il rapporto "Analisi del rischio. I cambiamenti climatici in Italia." nasce dall'esigenza di sintetizzare le ultime conoscenze scientifiche sui principali rischi derivanti dai cambiamenti climatici. L'attenzione della Fondazione CMCC si è focalizzata sull'analisi di alcuni settori chiave per poi sottolineare i possibili impatti anche in termini economici. Sono state inoltre analizzate le principali opportunità finanziarie per l'adozione di azioni resilienti, che consentono di ridurre la vulnerabilità territoriale e trasformare i rischi in nuove opportunità di sviluppo. Il report è strutturato in cinque sezioni: 1 - Analisi degli scenari climatici attesi per l'Italia. Dall'analisi integrata degli scenari climatici per l'Italia emerge che i cambiamenti climatici sono un elemento determinante sui fattori di rischio. L'analisi delle proiezioni climatiche è stata effettuata attraverso l'utilizzo di modelli climatici regionali (Regional Climate Models - RCM) ad alta risoluzione spaziale, particolarmente adatti ad effettuare una valutazione delle caratteristiche climatiche e degli impatti su scala regionale o locale. Le principali variabili atmosferiche e l'influenza su di esse da parte dei cambiamenti climatici sono studiate sia in termini di valori medi sia di valori estremi. I risultati sono riportati come anomalie, cioè differenze rispetto al periodo di riferimento 1981-2010. La variazione attesa nei valori di incremento della temperatura media cambia notevolmente a seconda dello scenario considerato, mentre la distribuzione è pressoché uniforme su tutto il territorio, sebbene alcune differenze siano apprezzabili soprattutto in primavera e in estate.  Risulta quindi, che i cambiamenti climatici in Italia, sono legati a incrementi della temperatura, modifiche nel regime delle precipitazioni e maggiore frequenza e durata di fenomeni climatici estremi. Negli scenari considerati, ci si può attendere un generalizzato innalzamento della temperatura media fino a 5°C in più al 2100 rispetto a inizio secolo (scenario peggiore, RCP8.5). Per il regime delle precipitazioni esistono invece significative differenze su base geografica. In generale, è attesa una diminuzione dei valori annuali e un aumento di intensità nei giorni più piovosi. In tutti gli scenari considerati, aumenta il numero di giorni caldi e secchi durante l'anno. Anche per l'ambiente marino sono attesi importanti cambiamenti, in particolare l'aumento delle temperature superficiali e del livello del mare, con impatti negativi sulla fornitura dei cosiddetti "beni e servizi ecosistemici" costieri che sostengono interi sistemi socioeconomici. 2 - Il rischio aggregato per l'Italia. La probabilità del rischio da eventi estremi è aumentata in Italia del 9% negli ultimi vent'anni. La capacità di adattamento e la resilienza interessano l'intero territorio nazionale ma il Sud Italia evidenzia un numero considerevole di comuni con bassi livelli di resilienza ai disastri. Tuttavia, anche le regioni del Nord, più ricche e sviluppate, non sono immuni agli impatti dei cambiamenti climatici né sono più preparate per affrontarli.  3 - Analisi del rischio atteso per l'Italia: settori chiave. Il report prende in considerazione alcuni settori ritenuti particolarmente significativi per affrontare e descrivere il rischio climatico in Italia. Per ciascun settore sono analizzati i rischi chiave, i principali impatti su alcune funzioni rilevanti dei singoli settori e i principali aspetti che ne determinano la maggiore o minore vulnerabilità.  4 - Costi, strumenti e risorse. I costi degli impatti dei cambiamenti climatici in Italia aumentano rapidamente e in modo esponenziale al crescere della temperatura nei diversi scenari: dallo 0,5% del PIL pro capite attuale, al 7-8% a fine secolo nello scenario peggiore. I cambiamenti climatici acuiscono il divario economico tra regioni più ricche e regioni più povere: gli impatti economici tendono ad essere più elevati nelle aree meno sviluppate. Tutti i settori dell'economia italiana risultano impattati negativamente dai cambiamenti climatici. Le perdite maggiori vengono a determinarsi nelle reti e nella dotazione infrastrutturale del Paese (come conseguenza dell'intensificarsi dei fenomeni di dissesto), nell'agricoltura e nel settore turistico nei segmenti sia estivo che invernale.  5 - Iniziative di adattamento. La gestione del rischio da cambiamenti climatici richiede adeguate iniziative di adattamento che, alla luce delle informazioni fornite dalle analisi sui cambiamenti climatici attesi in Italia, si possono progettare e realizzare a tutti i livelli e nei diversi settori, sulla strada intrapresa da alcune iniziative che sono oggi in atto.